Perchè Assoluti Relativi? Un manifesto non programmatico e ritardato

Assoluti relativi: ho creato questo blog circa due anni fa, per raccogliere pensieri e riflessioni sul mondo dei media e delle scienze sociali, a cui mi sono appassionato durante gli studi di Scienze delle Comunicazioni. 

Credo sia giunto il momento di spiegare, e spiegarmi, il perché di questo nome.
Un motivo pratico è che il nome era libero sulla piattaforma Blogger di Google che ospita Assoluti Relativi.
Un altro motivo più ragionato è invece legato ai contenuti di questi miei scritti, o meglio a una mia convinzione.

Gli ASSOLUTI non esistono! 

Cioè non esistono idee, teorie, ipotesi, ideologie, leggi, norme, regole o convinzioni che abbiano valenza assoluta.  Questo porterebbe di conseguenza ad annoverarmi tra i promotori e partigiani del disprezzato "Relativismo culturale" o "storico", da molti giudicato uno dei mali principali dell'era contemporanea. Cosa che contrasterebbe non poco con il mio essere cristiano cattolico praticante (ho aggiunto l'aggettivo "praticante", anche se concepisco con difficoltà l'essere credente non praticante, ma questo è tutto un altro discorso).

Per chi volesse approfondire il tema del "Relativismo culturale" trova un buon articolo su Treccani.it:
http://www.treccani.it/enciclopedia/relativismo-culturale_(Enciclopedia-delle-scienze-sociali)/

Relativismo | Sociologia | Semiotica | Politica

Anche se non l'ho citato esplicitamente, ho già scritto di relativismo in almeno altri due post che trovate su questo blog:

  1. L'ira di Kuhn
  2. Are you Malthusians or Cornucopians? - I try CORNUCOPIAN...

In realtà tutti i post fin qui pubblicati, chi più chi meno, trattano di relativismo culturale, etico, storico, mediatico, politico e tecnologico.
Bisogna quindi chiarire la mia idea sulla non esistenza di Assoluti.

Gli "assoluti" non esistono, ma solo in questa realtà, la realtà in cui vive ogni essere umano.

Questo non esclude che invece gli assoluti esistano in realtà diverse della nostra. La dimensione della Fede religiosa è fatta di Assoluti, di Dogmi. Non potrebbe essere altrimenti. Sono altresì convinto che una società, da quelle più semplici, che possiamo ritrovare nel mondo animale, a quelle più complesse come la nostra, ha necessità di fissare degli Assoluti. Sono alla base del buon funzionamento della convivenza e delle relazioni tra esseri appartenenti allo stesso gruppo sociale.

Gli Assoluti quindi non esistono nella nostra realtà ma sono necessari. Sono tanto necessari quanto pericolosi. 

Un eccessiva preponderanza di assoluti rischia di cancellare la specificità e l'identità di ogni singolo essere umano e di conseguenza la libertà individuale. Ma anche il progresso, che è guidato principalmente dalla divergenza di idee piuttosto che dalla convergenza culturale. D'altro canto, un eccessiva preponderanza di "Relativi" rischia di rompere alla base le relazioni e l'unità tra gli elementi di uno stesso gruppo sociale e, di conseguenza, rischia di essere distruttiva per la società. Lo stesso progresso culturale e tecnologico verrebbe bloccato, in quanto è guidato tanto dalla divergenza di idee quanto dal confronto con gli altri. 
Probabilmente quella che stiamo vivendo oggi è una fase della storia dell'umanità dove il relativo prevale sull'assoluto. Non è la prima volta che succede nella lunga storia dell'uomo. Probabilmente non sarà neanche l'ultima. La storia, la sociologia, l'antropologia ci dimostrano che la società umana si muove in una continua ricerca di equilibrio tra assoluti e relativi. Un movimento imperfetto che in questa realtà non potrà, probabilmente, mai raggiungere l'equilibrio esatto.

Semiotica | Sociologia | Narrazioni | Storytelling



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