Quo vadit il cinema italiano?

Ad inizio anno ha suscitato qualche discussione, tra appassionati e non, addetti del settore e semplici amatori del cinema, il successo ottenuto dal film Quo Vado di Gennaro Nunziante con Checco Zalone.

Storytelling e linguaggi cinema italiano | Narrazioni POP

La polemica ha riguardato principalmente la diffusione capillare e con pochi precedenti che il film ha avuto nelle sale italiane, giustificando il successo ottenuto ai botteghini semplicemente come un'operazione meramente commerciale. 
Certamente l'idea di lanciare Quo Vado il primo gennaio è stata una scelta che si rivelata vincente. Il periodo natalizio è da sempre quello che ha garantito i maggiori incassi al cinema. Il clima interiore è quello della festa. Quello esteriore è il clima dei mesi più freddi nell'emisfero settentrionale del nostro pianeta. Insomma, il periodo ideale per andare a vedere un bel film al cinema (e magari scoprire che così bello non è). Diamo un'occhiata a quelli che erano i concorrenti di Quo Vado, quindi alle alternative che ha avuto lo spettatore che voleva vedere un film durante le festività natalizie tra la fine del 2015 e l'inizio del 2016.
Il 7 dicembre è stato distribuito Il professor Cenerentolo di e con Leonardo Pieraccioni. Troppo presto per arrivare a Natale con qualcosa ancora da dire. Il 16 dicembre sono stati invece lanciati la maggior parte dei grandi blockbuster di Natale. Il ponte delle spie di Steven Spielberg, con Tom Hanks, un film di azione e storico in linea con gli ultimi film diretti dal papà di ET e di Indiana Jones, indirizzato a un pubblico che ami anche un minimo di impegno e di riflessione. Irrational Man  di Woody Allen, un film che possiamo considerare di nicchia, per amanti del genere, ma soprattutto dell'humor sottile del regista e autore comico di New York. Gli ormai classici cine-panettone italiani  Vacanze ai Caraibi - Il Film di Natale, di Neri Parenti con Christian De Sica, e Natale col boss di Volfango De Biasi con Lillo e Greg (quest'ultimo uscito il giorno dopo, il 17 dicembre). Il film più atteso dell'anno è stato comunque Star Wars: Il Risveglio della Forza, che continua la più grande saga fantascientifica della storia del cinema e che inizia un nuovo ciclo che racconterà nuove avventure nell'universo creato da George Lucas.

Storytelling e linguaggi | Cinema Pop Italiano | Quo Vadit

Quando Quo Vado è arrivato nelle sale buona parte della spinta propulsiva dei suoi concorrenti era ormai esaurita e molti di questi non erano più in programmazione. 

Lo stesso Star Wars, nonostante sia rimasto per lungo tempo in programmazione, vista l'enorme attesa creata dalla comunicazione della Walt Disney, che ha  acquistato i diritti della saga da Lucas, ha attirato al cinema la maggior parte dei suoi accaniti fan già nei primi giorni di programmazione.
La Medusa Film, casa distributrice di Quo Vado e produttrice (insieme a TaoDue), ha quindi avuto vita facile a piazzare il proprio film in quasi la totalità delle sale cinematografiche italiane. Un'ottima strategia di marketing, che però, a mio parere, sarebbe servita a poco se l'oggetto della distribuzione non fosse stato un contenuto di qualità. Guardiamo i numeri.
Quo Vado è il secondo film, dietro Avatar di James Cameron, per maggiori incassi nella storia del cinema italiano. Per capire l'enorme successo ottenuto si tenga conto che Star Wars: Il Risveglio della Forza che a livello mondiale è il terzo film che più ha incassato nella storia del cinema (segue i due mainstream di Cameron: il già citato Avatar e Titanic) con oltre 2 miliardi di euro di guadagno ai botteghini di tutto il pianeta Terra, in Italia è solo al 17-imo posto con 25,5 milioni di € di incasso. Quo Vado ne ha incassati ben 65,3 milioni, a soli 400 mila € circa da Avatar. Se si va però a guardare il numero di spettatori,  il film con Zalone può vantare oltre 9,3 milioni di biglietti staccati, contro i soli 7,5 del primo in classifica Avatar, che ha ottenuto maggiori incassi solo grazie al maggior prezzo del biglietto per la trasmissione in 3D. La classifica dei film più visti, ci riserva anche un'altra sorpresa. La Vita è Bella di Roberto Benigni, film del 1997 e premio Oscar come miglior film straniero, ha totalizzato ancora più spettatori dell'accoppiata Nunziante-Zalone: 9,7 contro i soli 9,3 milioni di Quo Vado. Ciò è giustificabile principalmente da tre fattori.

  1. La Vita è Bella ha potuto godere della nuova riprogrammazione nei cinema a seguito della vittoria del premio Oscar.
  2. Nel 1997 il film di Benigni è in un contesto concorrenziale molto meno impegnativo rispetto a quello del 2016 in cui viene lanciato Quo Vado. Il pubblico può vedere film e telefilm solo alla televisione, dove in pratica fanno da padrone solo 6 emittenti televisive (i tre canali della RAI e i tre di Mediaset). La 7 si chiamerà ancora Telemontecarlo fino al 1999 e, così come MTV, fino ad allora non avrà piena diffusione nazionale. Le TV satellitari (che erano poi le uniche pay-TV) avevano solo poche decine di migliaia di spettatori di share.  Lo standard DVD era ancora in via di definizione e i film si potevano vedere solo su cassetta VHS. Oggi gli spettatori hanno possibilità di fruire di contenuti video in maniera molto più ampia. LA TV digitale ha messo a disposizione centinaia di canali. I DVD sono più facilmente reperibili e utilizzabili dei VHS, oltre a garantire una maggiore qualità del video e del suono. La Pay TV è ormai una realtà consolidata e lo streaming su internet sta rapidamente esplodendo anche in Italia (vedi il fenomeno Netflix). Inoltre esiste anche YouTube e le altre piattaforme di sharing video sul web (anche se non direttamente connesso al mercato del cinema ne influenza comunque il consumo). Se guardassimo la classifica dei film più visti nella storia del cinema italiano per numero di spettatori troviamo ai primi posti pellicole degli anni sessanta e settanta, quanto non esisteva il VHS, le TV non erano in tutte le case degli italiani e comunque offrivano al massimo solo le trasmissioni dei due primi canali RAI. Troviamo così ai primi posti Guerra e Pace (1956, 15,7 milioni di spettatori),  Ultimo tango a Parigi (1972, 15,6 milioni), Per un pugno di dollari (1964, 14,8 milioni),  Continuavano a chiamarlo Trinità (1971, 14,6 milioni), Per qualche dollaro in più (1965, 14,5 milioni). Quo Vado e La Vita è Bella sono rispettivamente al 34-imo e al 31-imo posto.
  3. Parere personale: La Vita è Bella è effettivamente un capolavoro non solo pop, ma anche qualitativo, della storia del cinema mondiale.


Ho avuto modo di vedere solo di recente Quo Vado in DVD. E' un capolavoro? No. E' un ottimo film però, sia dal punto di vista tecnico che per storytelling, per quel suo modo leggero di amplificare in maniera surreale (ma nemmeno tanto surreale) ambientazioni, situazioni e personaggi. Non fa ridere, ma fa sorridere e nel finale può anche far leggermente commuovere (un po' come La Vita è Bella). Va guardato con leggerezza, ma anche con sguardo critico e attento per apprezzarne i contenuti (poi ognuno in una storia ci trova quello che vuole, l'immedesimazione dello spettatore o del lettore è uno degli strumenti più potenti che qualsiasi linguaggio narrativo dovrebbe possedere).
Quo vadit, allora il cinema italiano? Rispetto ai bei tempi passati si è persa in Italia la capacità di spaziare nei più diversi generi nerrativi, sommersi dalla grande potenza distributiva delle major statunitensi. I francesi, i tedeschi, gli spagnoli, gli inglesi e i giapponesi non si sono arresi. Hanno continuato a produrre film per tutti i generi e per tutti i pubblici. In Italia, patria del neorealismo e di Fellini, ma anche dei peplum, degli spaghetti western e della commedia sexy all'italiana, ci si è arresi. Per molti anni in Italia si è prodotto quasi esclusivamente film commedia o film impegnati, in molti casi anche con ottimi risultati, per quanto molti critici tendano a non apprezzare il nostro cinema contemporaneo migliore. L'esempio del recente Lo chiamavano Jeeg Robot, di Gabriele Mainetti, con due ottimi Claudio Santamaria e Luca Marinelli (tutti e tre vincitori di un David di Donatello per questo film) dimostra che in Italia è possibile fare anche cinema "altro". Salvatores, che ha spaziato su diversi generi, grazie alla sua innata capacità di sperimentare, continua a dimostrarlo da molti anni. Anche nella commedia e nei film impegnati si riesce in Italia a creare ottimi prodotti culturali mantenendo comunque una connotazione pop (dimensione che io apprezzo particolarmente). Oltre a Quo Vado e La Vita è Bella, basta pensare all'altro film che ha spopolato ai David di Donatello di quest'anno insieme alla pellicola su citata di Mainetti, Perfetti sconosciuti di Paolo Genovese. Ne cito altri che ho avuto modo di vedere in DVD e che mi sono sembrate ottime produzioni: La bella gente di Ivano De Matteo (prodotto nel 2009 ma uscito in Italia solo lo scorso anno), Se Dio vuole del 2015, scritto e diretto da Edoardo Falcone, con Marco Giallini e Alessandro Gassmann, Perez del 2014 di Edoardo De Angelis e con Luca Zingaretti, La scelta del 2015 di Michele Placido con Raoul Bova e Ambra Angiolini (con soggetto ispirato al testo teatrale L'innesto di Luigi Pirandello), Confusi e felici del 2014 di Massimiliano Bruno, Spaghetti Story del 2013 di Ciro De Caro, La mafia uccide solo d'estate film del 2013 di e con PIF (Pierfrancesco Diliberto).

Quo vadit il cinema italiano | Lo chiamavano Jeeg Robot



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