Anche i supereroi hanno la mamma (o sono la mamma)

Fare la mamma non è semplice. 

Essere la mamma di un supereroe nemmeno. Anzi.  

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Quando nel 1938 viene pubblicato il numero 1 di Action Comics, in cui appare per la prima volta colui che è considerato il primo supereroe della storia dei fumetto, Superman naturalmente, nella prima vignetta ci viene mostrato un missile che decolla da un tetto. La didascalia ci spiega che quel missile trasporta una navicella con dentro il figlio neonato di uno scienziato che lo ha lanciato nello spazio per salvarlo dall'imminente distruzione del suo pianeta. 

Solo molto più in là ci verrà rivelato che quel pianeta si chiama Kripton e che i genitori di Superman sono Jor-El e Lara Lor-Van. 

Mamma Lara muore quindi alle origini della storia del primo, e forse il più potente, dei supereroi e non vedrà mai crescere suo figlio. Viene citata per la prima volta nel 1939, in una striscia apparsa su un quotidiano, con il nome di Lora, ma solo nel 1945, sul numero 101 della raccolta di fumetti More Fun Comics (dove appaiono anche storie di Arrow, Aquaman e lo Spettro) viene raccontata la sua storia e ci viene mostrato il suo volto, nell'episodio The Origin of Superboy. Qui ci viene raccontato come i genitori naturali di Kal-El (il vero nome di Superman) mettono in salvo il loro bimbo appena nato, grazie ad un razzo sperimentale, e come questo atterra sulla terra deve il bambino viene ritrovato ed adottato da Jonathan e Martha Kent. . 

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Non va meglio a Martha Kane, moglie di Thomas Wayne e madre di Bruce e di conseguenza dell'altra icona della DC Comics, il Cavaliere Oscuro, Batman. 

Nel numero 33 di Detective Comics, in un flashback, Bruce Wayne rivive la notte in cui, lui bambino, vede i suoi genitori uccisi da un malvivente durante una rapina. E' l'episodio che lo segna così profondamente da far maturare in lui l'idea di diventare un vigilante, un super vigilante, per proteggere la sua Gotham dal crimine.  

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La potenza di quel trauma perseguiterà Batman per tutta la vita. Frank Miller, ne Il Cavaliere Oscuro, fa rivivere quel ricordo anche ad un Bruce ormai cinquantenne ed acciaccato per l'età e i numerosi combattimenti.  

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Nella saga The Flash: Rebirth, pubblicata nel 2009, ci viene rivelato che anche Nora, la madre di Barry Allen, alias Flash, l'eroe DC dalla super-velocità, è stata uccisa quando suo figlio era ancora un bambino. 

Ad essere accusato dell'omicidio è il padre di Barry, che si rivelerà però essere innocente. La madre è stata infatti uccisa da Zoom, la nemesi di Flash, dotato dei suoi stessi poteri, e tornato indietro nel tempo a quando Barry era solo un bambino, grazie alla sua super-velocità, per commettere una serie di omicidi con lo scopo di rovinare la vita del suo principale avversario. Flash impedirà a Zoom di uccidere altre persone a lui care, ma non riuscirà a salvare proprio l’amata madre. 
Ci proverà nuovamente nella serie  Flashpoint, pubblicata nel 2011. In questa saga, Flash riuscirà a salvare la madre da Zoom, ma provocherà un paradosso temporale che rischia di portare alla distruzione l’intero pianeta. Il suo intervento per cambiare il passato causa, infatti, un ritardo di pochi secondi della rotazione della terra che finisce per creare una realtà alternativa apocalittica. Il piccolo Kal-El, che sarebbe dovuto diventare il futuro Superman, invece di precipitare nelle campagne di Smallville ed essere ritrovato da Jonathan e Martha Kent, atterra a Metropolis. Qui le autorità degli Stati Uniti lo imprigionano e lo sottopongono a crudeli esperimenti per cercare di replicare i suoi immensi poteri. Gli atlantidei, governati da Aquaman, e le amazzoni di Wonder Woman sono in guerra tra loro e il conflitto avrà conseguenze terribili per l'intero pianeta. Nell'attentato ai coniugi Wayne, a morire non sono i genitori, ma il piccolo Bruce. Mamma Martha impazzisce per il dolore e diventa un super criminale con le sembianze e il nome di Joker, mentre papà Thomas, per fermare la moglie, assume l'identità di Batman. Per evitare l'apocalisse Barry è costretto a rimettere le cose a posto, ritornando nuovamente indietro nel tempo e impedendo a se stesso di fermare Zoom mentre sta assassinando la madre.  
Per chi non avesse voglia di leggere l'intera serie Flashpoint, può trovare un'ottima sintesi di questo racconto nel bel film di animazione del 2013 Justice League: The Flashpoint Paradox

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Cosa succede invece alle madri dei supereroi Marvel? Cominciamo dall'uomo simbolo della casa delle idee di Stan Lee: Spider-Man. Anche lui è un orfano. Il nome dei genitori di Peter, cresciuto con gli zii Ben e May Parker, viene rivelato solo nel 1968, sul numero 5 di The Amazing Spider-Man Annual

Sono Richard e Mary Parker, spie che lavorano per la CIA, rimasti uccisi durante una missione in Algeria. 

Quando Mary rimane incinta di Peter i due stanno collaborando con un agente canadese, un certo Logan, che è il primo a fare le congratulazioni ai due sposini per l’arrivo del nuovo bambino. Qualche anno dopo, successivamente alla morte di Richard e Mary, Logan, che è  un mutante con il potere dell’ immortalità e di essere in grado di guarire rapidamente da ogni ferita, si sottoporrà ad un esperimento per impiantare nel suo scheletro una lega metallica praticamente indistruttibile, l'adamantio. Logan diventerà il supereroe Wolverine, ma perderà la memoria di tutto ciò che gli era accaduto prima di sottoporsi all'operazione. 

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Neanche la mamma di Wolverine fa una bella fine. 

James Howlett, che più tardi prenderà il nome di Logan diventando Wolverine, nasce a fine '800 in Canada dagli aristocratici John Howlett e Elizabeth Hudson. In realtà James sembra essere frutto di una relazione extraconiugale di Elizabeth con il violento e rude giardiniere di famiglia, un certo Thomas Logan (di cui James prenderà poi il nome). Logan tenta, insieme al figlio adolescente Dog, di fare una rapina nella casa degli Howlett e di rapire una consenziente Elizabeth, ma John si ribella e rimane ucciso da un colpo di fucile sparato da Dog. Il timido James, alla vista del corpo agonizzante di colui che crede essere suo padre, assale Thomas Logan e, per la prima volta, dal dorso della sua mano fuoriescono degli artigli ossei, che infilzano il giardiniere uccidendolo. Credendo il figlio un mostro, Elizabeth lo caccia di casa e si suicida. Il trauma porterà James a perdere per la prima volta la memoria (in realtà sono i suoi poteri di auto-rigenerazione che gli inibiscono i ricordi per farlo guarire dallo shock subito per la morte del padre e per l'omicidio compiuto). 

Matt Murdoch, alias Daredevil, sembra essere orfano di madre, prima di perdere anche il padre Jack ucciso dalla mafia perchè si è rifiutato di perdere in un incontro di pugilato truccato. 

Nel 1986, però, Frank Miller, che diventerà famoso proprio per la sua opera nel rilanciare l'eroe di Hell's Kitchen, ancora prima di lavorare su Batman, ci rivela, nell'episodio Pariah, sul numero 229 della serie Daredevil, che la mamma di Matt è ancora viva. E' una suora, sister Maggie. La donna aveva sposato giovanissima il pugile  "Battlin' Jack" Murdock, e rimase presto incinta del loro primo bambino. Purtroppo, a causa di una fortissima depressione post-partum, Maggie tenta di assassinare il figlio appena nato. Disperata per l'insano gesto che stava per compiere abbandona la famiglia e si fa suora per redimersi dalle sue colpe. I disegni di Pariah sono di un altro grande autore delle storie a fumetti dei supereroi, David Mazzucchelli, che collaborerà con Miller anche nella serie Batman: Anno uno. Suor Maggie appare anche in una scena onirica nella prima stagione della serie televisiva Daredevil prodotta da Netflix. Qui Matt, gravemente ferito dal ninja Nobu e da Wilson Fisk, sogna una suora che si prende cura di lui, presumibilmente la madre mentre delira esanime sul divano di casa sua, dove viene ritrovato dal suo amico Foggy che scopre così la sua identità da supereroe.  

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Non va meglio per le mamme degli eroi dei manga giapponesi. 

Anche qui tutti i supereroi sono orfani almeno di un genitore. In Jeeg Robot d’Acciaio è il professor Shiba, papà di Hiroshi, l'alter-ego di Jeeg, a morire, anche se la sua coscienza sopravvive in un super-computer, mentre la mamma Kikue  è viva e si prende cura della sua famiglia, nonostante il rapporto difficile col figlio. In Mazinga Z Koji Kabuto, pilota del super robot, sembra inizialmente orfano di entrambi i genitori, per poi scoprire nella serie successiva Grande Mazinger, che il padre Kenzo, creduto morto è in realtà vivo (anche se in un corpo metallico). Nel più recente remake Mazinger Edition Z: The Impact!, del 2009, anche la madre di Koji sembra essere sopravvissuta e riveste un ruolo piuttosto particolare. Il pilota del Grande Mazinger, Tetsuya Tsurugi, è invece orfano di entrambi i genitori, così come è anche per Actarus, il duca di Fleed, e pilota di Goldrake. Nel manga, e poi anime, Ken il Guerriero,  sono orfani anche i tre fratelli Kenshiro, Raoul e Toki, che sono i protagonisti della prima serie. Non è diversa la situzione di Shinji Ikari, protagonista del più recente Neon Genesis Evangelion, orfano di madre, che si scoprirà, verso la fine dell’anime, essere stata clonata nell'adolescente Rei Ayanami, con cui Shinji ha un rapporto piuttosto ambiguo. Senza genitori è anche Naruto, protagonista dell’omonimo manga, come Son Goku, eroe di Dragon Ball, a seguito della distruzione del suo pianeta natale Vegeta, così come tutti i protagonisti de I cavalieri dello Zodiaco (in particolare si sottolinea nella serie l'attaccamento di Cristal il Cigno alla madre defunta). I due fratelli Edward e Alphonse Elric di Fullmetal Alchemist vedono invece morire la loro madre Trisha a causa di una malattia: è proprio il tentativo, tramite l'alchimia, di riportarla in vita, a dare origine all’intera storia che viene raccontata nel manga. 

Insomma essere la mamma di un supereroe è molto pericoloso, e non consigliabile. Meglio avere figli più tranquilli, come operai, artigiani o semplici impiegati.  

D’altronde ci sono mamme che sono loro stesse dei supereroi.  

Jessica Jones (altra protagonista di una serie televisiva firmata Netflix), dopo aver messo alla luce Danielle (figlia sua e del supereroe dalla pelle impenetrabile Luke Cage) diventa un personaggio molto meno trasgressivo, che preferisce una vita più normale a quella da supereroina costretta a combattere super criminali per difendere l'umanità. Certo anche per i supereroi, nonostante i superpoteri, fare la mamma non è facile. Non pochi problemi ha avuto Sue Storm, la Donna Invisibile dei Fantastici Quattro, per difendere Franklin Benjamin Richards, figlio suo e di Mr Fantastic, Reed Richards, da super-criminali ed entità cosmiche malvagie. Franklin, essendo figlio di due supereroi, è dotato infatti di poteri straordinari (di livello Omega, livello a cui arrivano solo pochi esseri metaumani, come Jean Grey, nella sua forma di Fenice, Hulk o l’Uomo Ghiaccio), che molti villain tentano di controllare. Altrettanto straordinari sono i poteri di Scarlet, che ricorre alla sua magia per dare dei figli, i gemelli Thomas e William, al marito Visione (che è un androide e quindi fisicamente impossibilitato a generare dei figli). Questo avvenimento darà il via a una serie di eventi catastrofici per tutto l'universo Marvel dei supereroi che sono raccontati nelle saghe Vendicatori divisi e House of M. Non mancano madri straordinarie nel mondo DC. Lois Lane da un figlio a Superman nella storia Che cosa è successo all'Uomo del Domani? di Alan Moore e Curt Swan. Mentre Catwoman, in una realtà alternativa, da alla luce Helena Wayne, conosciuta come l’eroina Cacciatrice, figlia sua e di Bruce, alias Batman.  
In fondo, così come nella vita, anche nelle narrazioni con forte accento mitologico, come quelle dei supereroi, la mamma è un personaggio che non può mancare e che riveste una centralità difficilmente sostituibile.  

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