Ho visto Arrival. E' un piccolo saggio visivo sul racconto. In particolare quello cinematografico, ma non solo.
Il film di Denis Villeneuve, ispirato al racconto "Storia della tua vita" di Ted Chiang, sarebbe piaciuto molto a Umberto Eco o a Tullio De Mauro. Il genere fantascientifico sembra essere l'anima della sceneggiatura ma, ad uno sguardo più attento, rimane solo un piacevole sottofondo.
La colonna portante è invece la disanima su cosa è il linguaggio in generale e qual'è la sua portata nel nostro essere "esseri umani".
Come comunicheremmo con una specie aliena? Il linguaggio plasma il modo di essere e di pensare, quindi comunicare con esseri realmente alieni, che hanno avuto una storia evolutiva anche molto diversa dalla nostra, potrebbe risultare impossibile. Certamente molto difficile.
C'è tanta semiologia. C'è teoria del racconto e narratologia. Sperimentazione nel raccontare e coraggio nel provarci, tenendo comunque vivo l'interesse dello spettatore (del lettore nel caso del racconto). Un film d'autore, ma pop. Il modo di usare il "tempo", uno degli elementi principali della costruzione di un racconto, è davvero originale.
Arrival: il linguaggio del racconto
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Amante di 'Storie', da Leggere e da Scrivere, curioso di scienze sociali, esperto di ICT e security. Su questo blog pensieri lanciati a caso, scritti e riflessioni, su narrazioni (Libri, Fumetti, TV E Cinema), Media, Sociologia, Semiotica.
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