Quando mi sono avvicinato ai temi della sociologia e della semiotica uno degli argomenti che maggiormente mi affascinavano era lo studio dei linguaggi contemporanei della politica. Nonostante l'allontanamento progressivo delle persone è indubbio che la politica, nelle aree dove sussiste un ordinamento democratico, è per forza di cose uno dei riflessi più attendibili per analizzare i meccanismi che regolano e muovono la società (e i vari gruppi sociali di cui essa si compone).
I primi approcci a questo tema mi hanno subito mostrato che l'argomento che volevo affrontare era tutt'altro che semplice, non tanto per la complessità dell'analisi dei meccanismi dei linguaggi della politica, che sono in fin dei conti piuttosto semplici, quanto per le inevitabili ripercussioni sui "contenuti" dello studio che volevo affrontare. Un approccio semiologico al tema richiede infatti anche un'analisi semantica del "contenuto", che parte, utilizzando l'approccio suggerito da riferimenti di questa scienza, come De Saussure o De Mauro, dall'individuare i segni che ne costituiscono il linguaggio nella loro forma di significante e significato. Ho preferito pertanto dedicarmi inizialmente allo studio di un linguaggio solo all'apparenza più semplice, quello dei fumetti, che in realtà ha meccanismi molto più complessi e articolati.
Il risultato di questo studio lo potete trovare nel libro "NUVOLE 2.0: Pantheon contemporaneo - I supereroi dai fumetti al cinema mainstream" (disponibile su Amazon al link Nuvole 2.0 - Amazon).
In questi giorni sto riprendendo il progetto iniziale di studio dei linguaggi usati dalla politica contemporanea (con riferimento principalmente a quella italiana). Da dove partire?
Iniziare dalle parole mi è sembrato un approccio accettabile: in un linguaggio verbale le parole sono l'elemento minimo dotato di significato.
Possono a loro volta essere scomposte in elementi ancora più semplici, morfi e fonemi, ma solo alle "parole" noi assegniamo un significato specifico (anche se questo può assumere valori e, quindi, sensi diversi a secondo del contesto in cui sono inserite, della frase di cui fanno parte o dall'intonazione usata per pronunciarle).
Quindi quali sono le parole maggiormente utilizzate oggi dalla politica italiana?
In un sistema democratico, come quello italiano, da dove far partire un'analisi oggettiva e come limitarla per non perdersi nelle innumerevoli espressioni che popolano l'universo della politica del nostro paese?
Innanzi tutto ho cercato di limitare il perimetro della ricerca. Per un'analisi dell'esperienza politica di un paese un buon punto di partenza mi è sembrata la Costituzione che ne regola lo statuto. La Costituzione Italiana all'articolo 49 recita: "Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale". E' lecito quindi supporre che gli attori principali della nostra politica siano i partiti. Il perimetro così delimitato è ancora però troppo ampio per le mie possibilità. Quindi mi soffermerò solo sui partiti politici principali. Qui potrei però aprire una'altra diatriba. Posso definire un partito più importante di un altro? Certamente no. In un sistema democratico, però, quello che conta è la forza che questo partito può vantare in termini di preferenze elettorali di cui gode. Ho fatto quindi riferimento alle ultime elezioni politiche che hanno interessato l'intero territorio nazionale: sono le elezioni europee del 2014, che si sono tenute il 25 maggio 2014. Questo il risultato di quelle elezioni (fonte Wikipedia):
- Partito Democratico (PD): 40,81%
- Movimento 5 Stelle (M5S): 21,16%
- Forza Italia (FI): 16,81%
- Lega Nord (LN): 6,15%
Spero non si offenda nessuno per questa scelta, ma è un modo come un altro per limitare lo sforzo necessario per iniziare questo studio.
A questo punto bisogna rispondere alla prima domanda: quali parole utilizzano maggiormente i partiti sopra riportati? Un'analisi oggettiva prevederebbe l'analisi degli statuti di ogni singolo partito. Lo farò più in là. Per ora mi limiterò ad analizzare quelli che possiamo considerare i manifesti moderni di un'organizzazione politica: il loro sito web. Gli argomenti trattati da un sito non sono naturalmente fissati nel tempo. Variano. Si modificano a secondo il sentire del momento e le notizie politiche e di cronaca del periodo considerato. Questo lavoro l'ho svolto a fine Marzo 2016: l'opinione pubblica è reduce dalle tragedie dell'incidente dell'autobus delle studentesse dell'Erasmus in Spagna e degli attentati terroristici di Bruxelles e Lahore. Tra Maggio e Giugno si terranno le elezioni politiche comunali che interessano alcune delle principali città italiane, tra cui Roma, Milano e Napoli. Il 17 aprile si terrà il referendum sulle trivellazioni in mare per la ricerca di gas e idrocarburi. Tutti questi avvenimenti influenzano i contenuti dei siti web analizzati.
Altra avvertenza importante: quanto viene riportato di seguito è quanto i partiti vogliono comunicare attraverso il loro sito web e non cosa loro effettivamente rappresentano (anche se le due cose potrebbero coincidere, ma il condizionale è assolutamente d'obbligo).
Considerate le premesse sopra, iniziamo ad analizzare le parole più utilizzate sul sito web del PD (http://www.partitodemocratico.it/). Per farlo ho utilizzato uno strumento web open source disponibile su internet: Tagxedo (tagxedo.com). Il risultato è mostrato sinteticamente dal grafico in basso:
I risultati sono stati normalizzati cercando di eliminare articoli, avverbi, aggettivi e verbi utilizzati nell'intercalare discorsivo dei testi riportati sul sito. Il termine più presente sul sito web è "PD" (336 occorrenze) seguito da "Nazionale" (318), "Partito" (297, che vede molto presente anche il termine "Democratico" con 187 occorrenze). Naturalmente queste parole, considerate isolatamente non hanno un senso ben definito, ma possiamo interpretare che il loro frequente uso sia legato alla necessità di affermare la propria identità come partito di rilevanza "nazionale". Un'altro termine molto frequente all'interno del sito è Trasparenza (277 occorrenze) che vuole sottolineare un impegno della formazione politica verso i propri elettori, che si vuole manifestare anche attraverso un media ben preciso, la Stampa (termine citato 259 volte), e viene dimostrato dalla presenza della parola tesoriere (143 occorrenze). Il recente spostamento verso una politica sempre più focalizzata sull'uomo simbolo, iniziato in Italia probabilmente con la nascita di Forza Italia negli anni '90, è sottolineata dalla presenza del nome "Renzi" (citato nel sito con 241 occorrenze). Questa frequenza evidenzia anche un modello organizzativo con direzione centralizzata del partito, che viene sottolineata anche da altre parole usate abbastanza spesso: segretario (167 occorrenze), segreteria (158), presidenza (150), assemblea (136), direzione (130), segretari (124), regionali (119), commissione (114), territoriali (105). Questo modello centralizzato è bilanciato dall'occorrenza di altri termini che sottolineano invece l'invito alla partecipazione: partecipa (199), squadra (177), garanzia (109). La presenza di altre parole evidenziano l'attuale posizione del PD come principale partito di governo: esteri (226 occorrenze), che vuole indicare l'attenzione a quanto avviene anche al di fuori dei confini nazionali, legge (212 ) e italiariparte (101), lo slogan con cui il PD vuole comunicare l'efficacia dell'azione svolta finora all'interno del governo.
Dopo aver analizzato il sito del PD passiamo al M5S. Il sito web del Movimento è http://www.beppegrillo.it/movimento/. Per quanto il M5S non ami definirsi un partito è ovvio che non possa fare altrimenti, dovendosi cimentare all'interno di un sistema democratico basato appunto sui partiti. D'altronde il termine partito significa "essere di parte", rappresentare interessi e ideologie particolari, quelli dei propri elettori. Il risultato è sintetizzato dal seguente grafico:
Una prima differenza immediata rispetto al grafico del PD è l'assenza del nome di un leader: in realtà l'URL del sito, che è ospitato sul blog di Beppe Grillo, sembra negare questa evidenza. E' comunque importante sottolineare la non presenza del nome di Grillo, o di altri esponenti del partito, tra le parole più frequentemente citate nel sito, che significa la volontà di comunicare un modello organizzativo diverso, se non opposto, rispetto a quello del principale partito di governo. Questa caratteristica è sottolineata dalla frequente presenza delle seguenti parole: lista (297 occorrenze), forum (277), informazione (241), liste (226), parlamento (212), elezioni (150), eletti (105), uno (158), voci (101). La comunicazione del M5S vuole con questi termini evidenziare un'organizzazione basata sulla partecipazione democratica. Questa affermazione è bilanciata dalla presenza delle parole programma (259 occorrenze) e statuto (130) che delimitano lo spazio di discussione tra i partecipanti al movimento. La necessità di comunicare la propria identità è comunque del tutto simile a quella vista precedente per il PD: le parole più citate nel sito sono Stelle (336 occorrenze) e Movimento (318). Altri termini che sono frequentemente citati nel sito fanno riferimento direttamente al programma che si è prefissato il Movimento: posti (199 occorrenze), lavoro (187), abolizione (177), servizi (167), legge (143), trivelle (124 occorrenze, con riferimento al prossimo referendum), investito (119). Questa rispondenza vuole indicare un'attenzione immediatamente esplicitata agli obiettivi e agli ideali del partito, per comunicare in maniera diretta ai propri elettori. Questa caratteristica manca invece nel sito del PD, che richiede ai destinatari della sua comunicazione di approfondire la propria ricerca per acquisire le informazioni necessarie.
Passiamo ora a Forza Italia (http://www.forza-italia.it/):
Anche qui troviamo l'esigenza di affermare la propria identità con i termini Italia (336 occorrenze) e Forza (318). Subito dopo emerge l'attestazione della vocazione di questo partito alla personalizzazione della politica: il nome Berlusconi è presente ben 297 volte, così come Silvio (226 occorrenze) e ForzaSilvio (130), che servono a creare una sorta di "confidenza" tra il leader e il suo elettorato. La vocazione è altrettanto sottolineata dalla frequente citazione dei nomi di altri esponenti della politica e non solo appartenenti al partito. Renzi è citato 277 volte (più che nel sito del PD), Bertolaso (al momento candidato sindaco di Roma) 241 volte, Letta 177, Alfano 150.
Theskyistelimit, con 259 occorrenze, è un hashtag all'interno dello spazio del sito riservato alle discussioni, quindi una presenza probabilmente temporanea . Altre parole fanno riferimento alle prossime elezioni comunali (principalmente a Roma): oltre al già citato Bertolaso, Comunità (167 occorrenze), Roma (158), buche (136). Presenti sempre all'interno dello spazio dedicato alle discussioni. L'attualità è molto presente oltre che con le prossime elezioni comunali anche con le parole Governo (212 occorrenza), regionali (199 ), attentati (143). Il sito si dimostra pertanto orientato a una comunicazione pratica e per obiettivi immediati.
L'ultimo sito esaminato è quello della Lega Nord (http://www.leganord.org/):
La tendenza è quella già vista per i siti precedenti per quanto riguarda l'affermazione della propria identità. La parole più presenti sono infatti Lega (336 occorrenze) e Nord (318). L'identità di questa formazione politica assume però qui un significato ancora più importante, rafforzata dalla frequente presenza delle seguenti parole: Federale (297 occorrenze), Regione (226), Padania (187), Veneto (177), Federali (119), Storia (114), Statuto (109), Lombardia (105), Piemonte (101). I termini utilizzati rivelano la vocazione tipicamente territoriale della Lega e la necessità di difendere strenuamente una propria identità e differenziazione rispetto a ciò che è considerato altro. Si comincia dalla rivendicazione di minore dipendenza dal governo centrale (parola Roma 277 occorrenze). Ritroviamo questa necessità anche nei riferimenti ai recenti fatti di cronaca nelle seguenti parole: Bruxelles (259 occorrenze), Manifestazione (241), policy (167), Congresso (150), Stati (143), difendere (136), italiani (130). Così come Forza Italia e il PD, anche la Lega, probabilmenyte sin dagli inizi, ha una vocazione a una politica a direzione personale: lo dimostra la notevole presenza del nome dell'attuale leader Salvini (212 occorrenze) e di quello che è considerato il suo avversario, Renzi (199), citato più volte nel sito al posto del nome del partito di governo (PD). Interessante è notare che viene frequentemente citato anche il Movimento (124 occorrenze), ma in questo caso si indica il nome del partito e non di un suo esponente.